Trazionare un canino incluso velocemente riducendo le incognite è un obiettivo difficile da perseguire.
Quanto durerà il trattamento ortodontico? Quale tecnica adottare per trazionare il canino? Come ridurre il rischio di anchilosi? Nella puntata numero 9 ho affrontato il problema dal punto di vista diagnostico. Oggi lo affrontiamo da un punto di vista operativo pratico.
Ecco perché ho scelto di parlarti di questi due articoli, che affrontano il tema della tecnica chirurgica nel trazionamento del canino incluso:
- Donald J. Ferguson, Dalal Al Rossais, M. Thomas Wilcko, Laith Makki, and Roelien Stapelberg
Forced-eruption time for palatally impacted canines treated with and without ostectomy-decortication technique.
The Angle Orthodontist: September 2019, Vol. 89, No. 5, pp. 697-704. - Cassina C, Papageorgiou SN, Eliades T.
Open versus closed surgical exposure for permanent impacted canines: a systematic review and meta-analyses.
Eur J Orthod. 2018;40:1–10
La tecnica chirugica ostectomia + corticotomia
- Lembo a tutto spessore e scopertura completa della corona del canino
- ostectomia completa di tutto il tessuto osseo lungo il percorso di trazionamento del canino.
Gli AA consilgiano di lasciare 1,5mm di osso mesiale al premolare e 1,5mm di osso distale al laterale - Bondaggio del brackets in posizione definitiva
- perforazioni della corticale (fino alla midollare) tutto intorno alla radice seguendo la direzione che dovrà compiere il canino
- applicazione della powerchain
- riposizionamento e sutura del lembo
I risultati
Ferguson et Al, nello studio sopracitato retrospettivo a coorte, hanno esaminato 151 canini inclusi dividendoli in 2 gruppi (Il gruppo controllo ha seguito un trazionamento senza ostectomia nè corticotomia). Hanno ottenuto questi risultati:
- In media, nel gruppo sperimentale, il canino è andato in posizione in 6 mesi e mezzo (contro i 21 mesi del gruppo controllo), ottenendo quindi una velocità 3,2 volte superiore
- Anche confrontando i due casi più complessi (nei rispettivi gruppi) la velocità di trazionamento è stata 2,4 volte più rapida.
- La posizione del canino (ampiezza angolo asse del dente/linea mediana, distanza dal centro e dal piano occlusale) influisce sul tempo di trattamento nel gruppo sperimentale.
- Nel gruppo controllo la posizione iniziale del canino non influenza il tempo di trattamento (!)
Risultati dalla revisione sistematica della letteratura
Il lavoro di Cassina et Al prende in considerazione 4 RCT e 4 trial prospettici non randomizzati, confrontando la tecnica aperta e la tecnica chiusa tradizionale.
La serietà nella selezione degli articoli, nell’indagare il rischio di bias e la scrupolosità nell’analisi e meta analisi statistica rendono importanti i risultati della ricerca.
Per andare direttamente ai risultati, secondo gli Autori, la tecnica aperta presenta numerosi vantaggi:
- Ridotti tempi di trattamento (da 2 a 3 mesi e mezzo in meno).
- Minore rischio di anchilosi del canino incluso (indipendentemente da fattori come età, genere, sede del canino incluso).
- I canini in posizione palatina sono più lunghi da portare in arcata (+4,7 mesi)
- Esiste una evidenza scientifica limitata nella correlazione tra età e rischio di anchilosi
- Esiste una evidenza scientifica limitata nella correlazione tra età e tempi di trattamento.
In conclusione, gli Autori suggeriscono che la tecnica aperta sembra essere migliore.

Papà di Sergio e Rafael
Esclusivista in Ortodonzia, Podcaster, YouTuber, Blogger.
“La libertà nasce dalla condivisione gratuita della conoscenza”